Un nostro bilancio di un difficile 2020

In molti hanno a lungo atteso l’arrivo del nuovo anno in cui da pochi giorni siamo ufficialmente entrati. Il 2020 per molti è stato un periodo caratterizzato da disagio sofferenze dovute naturalmente alla comparsa nelle nostre vite dello spettro del Coronavirus. Inutile dire che il virus ha investito anche il trasporto pubblico locale, essendosi rese necessarie limitazioni agli spostamenti per ridurre il rischio di contagio. La vita di tutti noi è cambiata il 21 febbraio 2020 quando la Regione Lombardia ha comunicato la presenza di un “paziente zero” positivo al Coronavirus a Codogno (LO); da quel momento in poi è tutto un susseguirsi di provvedimenti restrittivi e tra essi si stabilisce l’adozione obbligatoria delle mascherine per l’accesso ai mezzi pubblici, l’inibizione della porta anteriore per l’accesso ai servizi di trasporto (con conseguente isolamento dell’autista), la creazione a bordo dei mezzi e nelle stazioni di ingressi ed uscite differenziati ma soprattutto la contrazione al 30% della capacità di trasporto complessiva delle singole vetture. Si tratta di una situazione inedita che porta al quasi azzeramento dei passeggeri: molti piani finanziari di diverse aziende devono essere rivisti per far fronte a spese correnti improvvisamente preponderanti rispetto al fatturato e garantire comunque ai lavoratori ed alle relative famiglie uno stipendio a fine mese.
Passata la fase più dura della lotta al virus, a maggio 2020 si delibera per il graduale allentamento delle restrizioni in vista dell’estate mentre ancora chiuse rimangono le scuole – saranno riaperte solo ai maturandi in occasione degli Esami di Stato, forse uno dei momenti più emozionanti seppur malinconici dell’intero anno – indi per cui una larga fetta di domanda di trasporto rimane sostanzialmente “congelata”, permettendo di dare così ossigeno in più al traffico dei lavoratori. La capienza è nel frattempo aumentata fino al 60% per arrivare all’80% nei mesi estivi e nella prima parte dell’autunno. L’estate sembra dare sollievo con la discesa illusoria dei casi ma una nuova e più potente fase dell’infezione si verifica in autunno, quando la domanda di trasporto – perlomeno quello pubblico, mentre totalmente bloccato è rimasto il settore Turismo e NCC – torna a salire. Mentre la conoscenza scientifica sul virus progredisce, un segnale positivo è in particolare quello della riapertura delle scuole, accolta con commozione in primis dagli stessi studenti. I rigidi protocolli sanitari istituiti per l’accesso ed il controllo dei casi nell’ambito scolastico non hanno però retto alla prova del trasporto pubblico, rivelatosi pesantemente inadeguato nonostante l’attività di programmazione di corse supplementari – “bis Covid”, corse integrative effettuate, specie nel ramo gomma, da veicoli messi a disposizione da vettori privati messi in ginocchio dalla lunga chiusura primaverile e dal blocco sostanziale degli spostamenti in estate. La risposta del TPL è stata unanimemente reputata gravemente insufficiente; anzi, tra i fattori che hanno portato ad ottobre alla nuova chiusura delle scuole superiori, oltre alla recrudescenza del virus, un ruolo decisivo lo ha giocato proprio l’inadeguatezza dei mezzi pubblici, con una coda di aspre polemiche.
Difficile in poche righe sintetizzare i motivi di tale deficienza riscontrata nel corso del 2020 dal trasporto pubblico. Occorre certamente evidenziare che alcune situazioni si presentavano critiche già prima dell’arrivo del Coronavirus che altro non ha fatto se non esasperare problemi già presenti – e questo a tutti i livelli, non solo nel settore dei trasporti – evidenziando in tutta la sua drammaticità le debolezze strutturali connesse al trasporto pubblico. In particolare l’improvvisa centralità del “nodo trasporti” nel dibattito pubblico ha evidenziato una mancanza di tipo culturale della classe dirigente del Paese verso le tematiche ed i dilemmi connessi a questo servizio che nel corso degli anni è stato vieppiù trascurato quanto nella programmazione tanto negli investimenti ma soprattutto nella considerazione. Il problema, finora proposto in maniera generica, del “potenziamento dei trasporti pubblici” si è squadernato in tutta la sua drammatica consistenza anche come nodo di tipo sociale, connesso dunque alle politiche di welfare del Paese che da sempre invece sono al centro, meritoriamente, della considerazione pubblica. Si è compreso con contezza forse che il TPL non è solo uno strumento che garantisce un diritto di spostamento a chi non può permettersi l’automobile di proprietà quanto uno degli asset su cui investire per il futuro con l’obiettivo di decongestionare la viabilità, garantire standard di vita migliori, aria più respirabile e soprattutto un ambiente sano; molti studi scientifici hanno infatti correlato l’incidenza della pandemia nelle aree lombarde anche al fenomeno dell’inquinamento atmosferico che agevolerebbe la trasmissione del contagio.
Che questa nuova consapevolezza, per quanto tardiva dal momento che scienziati ed esperti da anni teorizzano simili prospettive, sia finalmente giunta tanto ai piani alti dello Stato quanto ai cittadini è tuttavia un elemento positivo che si intreccia con la possibilità di rimediare agli errori del passato fornita dall’attuale circostanza storica.

Definito il quadro generale passiamo ora sotto la lente di ingrandimento alcuni avvenimenti che la redazione di Photo Transport Italia ha analizzato e seguito nel corso di questo difficile anno appena trascorso.

Nell’anno della pandemia particolarmente interessante e densa di interrogativi e prospettive per il futuro è stata l’edizione 2020 dell’IBE – International Bus Expo andata in scena nel mese di ottobre presso i padiglioni di Rimini Fiera, tra gli ultimi eventi fieristici prima della nuova forzata chiusura dei saloni. Un’edizione a ranghi ridotti e che ha scontato la difficoltà di molte imprese anche importanti di partecipare al salone – il nome più pesante tra gli assenti è sicuramente quello di Evobus (Mercedes-Benz e Setra). Da registrare inoltre la conferma della possibilità di effettuare prove su strada dei veicoli, sebbene il contesto entro cui svolgere questa attività sia stato fortemente ridimensionato – dal prestigioso Misano World Circuit “Marco Simoncelli”, sede delle gare di MotoGP e Superbike, al più prossimo parcheggio della Fiera di Rimini.

L’ ingresso a IBE con l’ area test drive

A far da padrone le presenze di MAN – apprezzato in particolare il nuovo Lion’s City Hybrid CNG – e Iveco – forte dei Classe II e del nuovo asset elettrico – ma anche Isuzu e BMC hanno saputo attirare consistenti interessi. Sorpresa da Sitcar che mette mano ai telai Volkswagen pur continuando ad investire sulle storiche collaborazioni. Cambio di programma per Irizar che si lancia anche nel mercato degli urbani elettrici, mentre sul versante Classe III continuano le storiche partnership, specie con Scania. Di Evobus, grande assente dell’appuntamento, si è già detto.

Il nuovo Volkswagen Crafter carrozzato Sitcar
Il nuovo Irizar urbano per Atm Genova

 

 

 

 

 

 

Anche Iveco ha portato grandi novità: oltre alla presenza di numerosi furgoni frutto di collaborazioni con alcune carrozzerie, l’azienda italo-francese dà alla luce il nuovo E-Way 9.5 metri elettrico (in esterna era disponibile per i test-drive anche la versione 12 metri sempre elettrica), nato dalla sapienza del carrozziere francese Heuliez ormai nell’orbita del gruppo. Il nuovo E-Way 9.5 è stato particolarmente gradito all’emiliana TPER che ha dunque proceduto all’acquisto dell’esemplare dimostrativo esposto in fiera: immatricolato come 2951, verrà destinato insieme ad ulteriori due veicoli in ordine alla linea urbana 29. Il nuovo Evadys e il Crossway Natural Power hanno completato la cornice di un quadro che riconferma IvecoBus ai massimi livelli.

L’elegantissimo Evadys in mostra a IBE, nello stand Iveco
Il nuovo Iveco E-Way, acquistato poi da Tper

 

Uno dei mezzi furgonati di Iveco che continua la storica collaborazione con Sitcar
Il nuovo Crossway Natural Power

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’area Est del padiglione, MAN ha proposto il nuovo Lion’s City Hybrid CNG nelle taglie da 12 metri (esposizione) e 18 metri (test-drive); il quadro si completa con il Lion’s Coach e con il bipiano GranTurismo della controllata Neoplan.

Il nuovissimo MAN Lion’s City

Tra gli ospiti dell’ultima edizione dell’International Bus Expo particolare attenzione hanno destato i due esemplari di Alfabus E-City nelle versioni da 8 e 12 metri. Quest’ultima è presente in via sperimentale alla corte di Arriva-KM in quel di Cremona, ove svolge servizio sulla centrale linea E. Nel corso dell’anno appena concluso la nostra redazione ha avuto modo di approfondire la storia del trasporto pubblico urbano cremonese, di cui l’Alfabus E-City LO12 costituisce una pagina importante, essendo la linea E chiamata a sostituire quella storica filovia la cui dismissione nel 2002 ha innescato un lungo dibattito e che non manca di suscitare ancora oggi interrogativi e polemiche. Nel contributo pubblicato nelle scorse settimane si è in particolare riflettuto sulla possibilità che un autobus elettrico possa presentarsi come valida alternativa ai filobus, alla luce dei progressi delle tecnologie filoviarie che si sono evidenziate con la consegna dei Solaris Trollino nelle versioni da 12 e 18 metri a Parma, Modena e Milano, nonchè degli ExquiCity di casa VanHool in fase di fornitura per il Metromare (vedi oltre).
[leggi “Cremona, un controverso modello di trasporto pubblico“]

L’ Alfabus in mostra ad IBE 2020
l’Alfabus E-City LO12 in servizio sulla linea E

 

 

 

 

 

 

Anche per Tper non è stato un anno facile, periodo che l’azienda ha saputo fronteggiare mettendo a disposizione una nuova funzione dell’app Roger in grado di stabilire l’affollamento in tempo reale di ogni singola vettura in linea evitando così assembramenti a bordo e garantendo il distanziamento.
Sul fronte di rinnovamento della flotta sono stati immessi in servizio 20 nuovi Iveco Crossway LE e
da dicembre 2019 è invece iniziata la transizione energetica varando 15 Scania Interlink LD alimentati a Gas Naturale Liquefatto.
[Leggi “LNG: un nuovo futuro per la trazione dei bus suburbani ed extraurbani“]

La 3214 in servizio straordinario sulla linea 331

Ma questo importante rinnovo del parco mezzi ha comportato storiche perdite, essendo scoccata l’ora di molti autobus ex Acft: sono oltre 15 i mezzi radiati e tra questi gli Iveco Euroclass e Eurorider, il Mercedes-Benz O407 vettura 9220, gli Iveco 370SE Dallavia, vari MAN UL312 e UL313 Regional. Oltre alla decina di Crossway sono arrivati anche sette MAN Lion’s Intercity R60 (3215-3221) dotati di alcune tecnologie di ultima generazione. Forse un passaggio di testimone?
[Leggi “Man Lion’s Intercity: un passo in avanti per un TPL all’insegna di sicurezza e tecnologia“]

Una delle storiche vetture di Acft, l’Euroclass 9501, in servizio sulla linea 310 come scorta del deposito esterno di Copparo.
MAN UL313 inizialmente destinato al servizio da noleggio; dopo l’ingresso in Tper il bus è stato destinato interamente al servizio extraurbano.

 

Uno dei nuovi Lion’s Intercity in servizio a Lido di Spina

Tornado alla parte bolognese, una volta completata l’immissione in linea di tutto il lotto dei CityMood LNG, a Bologna verranno completamente dismessi i Mercedes-Benz Citaro del lotto 1501-1531 e qualche unità del lotto 1532-1543.

La presentazione dei nuovi CityMood LNG suburbani in Piazza Maggiore a Bologna
Uno dei Mercedes-Benz Citaro di Tper prossimo alla dismissione

 

 

 

 

 

 

 

C’è stata una ventata di novità anche in fatto di nuovi collegamenti di linea: a luglio è stata inaugurata la prima relazione del sistema Crealis, a suo tempo Civis, la linea 15; essa collega la zona dell’autostazione e della stazione FS di Bologna Centrale al vicino comune di San Lazzaro di Savena e si serve della guida ottica per l’accosto a raso in corrispondenza di ogni fermata del percorso. Il 18 novembre è inoltre entrata in funzione l’infrastruttura del Marconi Express (il People Mover) che collega in soli 7 minuti la stazione di Bologna Centrale con l’Aeroporto internazionale Guglielmo Marconi.
[Leggi “Progetto Crealis: BENVENUTA LINEA 15!” e “BLQ – ultima chiamata“]

Uno dei veicoli Intamin P30 del Marconi Express
Panoramica del complesso della monorotaia
Un Crealis al capolinea della filovia 15 a San Lazzaro di Savena. L’accosto alla banchina avviene tramite guida ottica

Contestualmente all’avvio del Marconi Express, il servizio che offriva la linea aeroportuale a tariffa speciale BLQ è stato rimodulato, limitando le percorrenze all’Ospedale Maggiore.

Mercedes Citaro ex Aerobus in servizio sulla linea 944 dall’Ospedale Maggiore

Recuperando i chilometri risparmiati dalla Navetta Aeroporto rispetto al BLQ è stato istituito anche un nuovo collegamento tra l’Ospedale Maggiore e Piazza dell’Unità, la linea 34.

Un CityClass 10 CNG in servizio sulla linea 34 presso la Casa della Salute del quartiere Navile

Nel Triangolo Industriale, il Gruppo Torinese Trasporti può contare da settembre su 100 autobus nuovi di pacca: parliamo dei BYD K9, detti anche BYD eBus. Dopo alcuni problemi burocratici, l’azienda torinese ha confermato l’ordine alla produttrice cinese (con un’opzione contrattuale fino a 100 esemplari appunto) per questi autobus da 12 metri completamente a trazione elettrica. Ma per GTT e BYD non è certo il primo incontro: infatti i K9 non sono gli unici bus presenti nella flotta, essendo già in parco anche 8 BYD K7, che rispetto ai fratelli differiscono per la lunghezza, soli 9,5 metri.

BYD in servizio sulla linea 57
A garantire il servizio sulla linea 84 c’è il BYD K7

 

 

 

 

 

 

Inoltre sono stati consegnati gli ultimi Mercedes-Benz Conecto che completano una serie di acquisti iniziata nel caldo agosto 2019 quando è giunta a Torino la prima tranche di veicoli: 74 mezzi di due taglie diverse, da 18 e da 12 metri, tutti con alimentazione a gasolio. Appena 5 mesi dopo, è la volta del secondo lotto di 40 Conecto di lunghezza 12 metri ma stavolta alimentati a metano. A gennaio 2020, compaiono in azienda un ulteriore Conecto da 18 metri e uno da 12 metri con la consueta alimentazione a gasolio. Il totale dei veicoli tedeschi consegnati da agosto 2019 ammonta dunque a 116 autobus. Triplice fischio? Neanche per sogno! A novembre 2020 sbarcano altri 20 bus, in particolare dodici Conecto da 18 metri con alimentazione a gasolio e otto Conecto da 12 metri con alimentazione a metano. Quindi, sono ben 136 i mezzi forniti dalla Mercedes. Non ci resta che dare dunque un caldo benvenuto ai Conecto!

Un Conecto da 18 metri presta servizio sulla linea 18
In servizio sulla linea 64 c’è il nuovo Conecto dodecametrico

 

 

 

 

 

 

 

Nel mese di agosto, un gruppo dei nostri giornalisti è stato a fare visita presso uno dei vettori privati più importanti nel territorio ferrarese, La Valle. Il nostro staff, dopo una veloce visita agli impianti, ha potuto osservare e immortalare tutti i mezzi dell’azienda con le preziose spiegazioni del capo deposito, dalle cui parole si evince la passione e l’esperienza in azienda, che opera da ormai 32 anni, riconosciuta “leader” tra i privati ferraresi.
[Leggi “IL TPF: LA VALLE TRASPORTI“]

Panoramica dei mezzi adibiti al servizio SCUOLABUS

Abbiamo potuto apprezzare il particolare riguardo che La Valle mostra per le persone con disabilità motoria sia nel servizio extraurbano, con la presenza del nuovissimo Iveco Crossway LE, che nel servizio NCC con il VDL Bova New Futura addirittura in grado di trasportare ben 6 carrozzine.

Il nuovo VDL Bova NewFutura, adibito al servizio disabili
Il nuovo Crossway in servizio sulla linea 333 presso Lido di Spina

 

 

 

 

 

 

Abbiamo potuto osservare i nuovissimi Mercedes-Benz Tourismo, fiore all’occhiello della storica azienda ferrarese, che impiega questi mezzi nei noleggi più prestigiosi essendo dotati di ogni comfort.

Il nuovissimo Tourismo 3 assi con loghi verdi viene utilizzato anche su servizi europei
Panoramica di alcuni mezzi di utilità promiscua

 

 

 

 

 

 

In Sardegna il 2020 ha portato una gara per 354 autobus extraurbani diesel, Arst in prima linea con a ruota otto aziende sarde che accendono i riflettori sul rinnovamento del parco extraurbano. Dopo l’arrivo dei Crossway e dei CityMood 18 si fanno già scommesse su chi si aggiudicherà la nuova fornitura: tra le opzioni Irizar non sarebbe una novità avendo fornito all’azienda sarda qualche anno fa oltre 200 Scania Irizar K280EB i4-2h 12/20. MAN? Non sarebbe la prima volta che la casa del leone si aggiudica forniture in aree così peculiari; tuttavia Iveco appare forse la più quotata avendo consegnato ormai due anni fa una cinquantina di Crossway. Quanto a Mercedes sicuramente con il nuovo Intouro ci si possono aspettare delle sorprese, ma dopo l’eclatante successo laziale con la fornitura degli Interurbino a COTRAL è legittimo coltivare qualche attesa anche per la polacca Solaris. Il responso arriverà solo con l’anno in corso.

I nuovi Iveco Crossway di Arst
i nuovi Citymood 18

E anche a Parma, per TEP, si chiude un anno con una grave perdita dal punto di vista storico: nel 2020, dopo ben 34 anni di onorato servizio, lasciano le filovie di Parma i mitici filobus Menarini F201/2LU finora impiegati principalmente sulla storica linea 1, per anni il simbolo del trasporto pubblico della città.

Il Menarini F201/2 in sosta al vecchio capolinea della linea 1
Il Menarini F201/2 in servizio sulla storica linea 1

 

 

 

 

 

 

 

La loro dismissione si rende necessaria, oltre che per vetustà e pianale rialzato, a causa dell’ultima modifica attuata per linea 1, un prolungamento nel quartiere di nuova costruzione “Parma Mia” per cui non è prevista l’installazione della linea aerea: questi mezzi, essendo sprovvisti di marcia indipendente dai bifilari, non vi potrebbero operare.
Per questo motivo a sostituire gli storici Menarini F201/2 sono stati chiamati dei nuovissimi Solaris Trollino 12 che, provvisti di un motore ausiliario elettrico alimentato a batterie, possono lavorare anche in assenza della linea aerea, in completa autonomia. In attesa del arrivo dei nuovi Solaris Trollino, sulla filovia 1 vengono adoperati diversi autobus urbani di TEP, come possiamo notare dalle foto, mezzi solitamente impossibili da incontrare sulla principale e storica linea filoviaria parmense.

Il BredaMenarinibus M240LU al nuovo capolinea PARMA MIA
Uno degli Irisbus CityClass di TEP in servizio sulla linea 1 in attesa dei nuovi Solaris Urbino

 

 

 

 

 

 

 

Ma anche in Trentino la situazione non è delle migliori: incoraggiante la partenza della stagione estiva con la conferma della Trentino Guest Card che, oltre a permettere l’accesso gratuito ai poli culturali del territorio, consente la libera circolazione su tutta la rete TPL della Provincia Autonoma di Trento. Tuttavia per la prima volta dopo moltissimi anni, alla luce del divieto imposto dalle norme anticontagio alla pratica delle attività sciistiche, il servizio Skibus è stato limitato all’attivazione di una sola linea. Ed anche in Trentino inizia il rinnovo: infatti inziano a lasciare le motagne CityClass, Euroclass, Scania DeSimon, Poker e tanti altri “bestioni” che hanno trasportato tantissimi utenti su e giù per le montagne. Chiamati a sostituire i bus urbani sono i turchi Otokar Kent C, già noti presso Trentino Trasporti che ne approfitta per rimpinguarne la dotazione mentre in campo extraurbano a farla da padrone è Iveco con i nuovi Crossway rialzati.

 

L’ Iveco Poker di Trentino Trasporti in servizio
I nuovissimi Iveco Crossway di Trentino Trasporti

 

 

 

 

 

 

Il nuovo Otokar Kent C in servizio
Raro esemplare di MAN 11.220/3 De Simon SM 35.1 che svolge servizio estivo presso il Lago di Molveno

 

 

 

 

 

 

 

Per Venezia e la locale Actv, 2020 è sinonimo di elettrico. Lido di Venezia è stata la prima località italiana ad inaugurare una rete urbana completamente elettrica con i nuovi Solaris Urbino 12E dotati di tecnologia opportunity / overnight charging. È ormai da tempo che si pensa all’elettrificazione della rete urbana di Lido di Venezia: infatti, a partire dal 2018 il Comune di Venezia ha avviato un programma di contenimento dell’inquinamento prodotto dal trasporto pubblico ed il recente acquisto dei Citaro C2 fa parte di questo progetto; ma tra gli interventi previsti c’era anche l’elettrificazione del servizio urbano del Lido di Venezia. Il disegno, ora portato a termine con successo, prevedeva l’introduzione di una flotta totalmente elettrica per il servizio urbano dell’isola, alimentata da autobus a batteria; per questo, si è resa necessaria la creazione di 15 punti di ricarica – la cui costruzione è ed è stata curata da Sinèrgo S.p.a. di cui 9 a ricarica veloce (due presso l’Approdo A1 S.M.E., tre presso il Deposito Via Zeno a Lido di Venezia, uno presso il Capolinea Alberone Faro Rocchetta, due presso il Capolinea Isola Pellestrina) e 6 a ricarica lenta (tutti presso il Deposito Via Zeno al Lido). Dopo il primo esemplare di Solaris Urbino 12E giunto sull’isola lagunare con targa polacca e senza matricola per l’istruzione del personale (in servizio per un mese), il passo definitivo per l’elettrificazione del TPL della località adriatica è stato compiuto il 12 luglio scorso con la consegna – pur con mesi di ritardo causa pandemia, essendo previsto per Natale 2019 – dei nuovi Solaris, che hanno circolato in prova senza passeggeri a bordo per circa un mese fino al 17 agosto quando, in occasione della celebre Mostra del Cinema di Venezia, sono stati immessi i bus 300, 301, 304 e 305 sulla navetta dedicata dal centro alla manifestazione.
I Solaris Urbino 12E hanno un’autonomia di 70 chilometri, particolarmente indicata per un servizio urbano di corto raggio come quello del Lido; 88 posti totali di cui 27 a sedere e ben 2 postazioni per disabili, gli elettrici sono dotati di annunci sonori per le fermate, monitor infomobilità e wi-fi gratuito a bordo. Le porte sono 3, la prima e la terza rototraslanti mentre la seconda slinding. Infine montano dei sedili con materiale anti-vandalismo marchiati Kiel.

Uno dei nuovissimi Solaris Urbino di Actv in servizio sulla linea creata per il collegamento del lido con la mostra del cinema
il nuovo Urbino svolge servizio sulla linea B

 

 

 

 

 

 

 

Trasferendosi sulla costa adriatica occorre segnalare le difficoltà del primo Bus Rapid Transit italiano, il Metromare tra Rimini e Riccione, ad “ingranare la marcia” complice l’arrivo della pandemia. Dopo un convincente avvio a novembre 2019 con i veicoli sperimentali Iveco Urbanway 18 Hybrid (in prestito da TPER) e MenariniBus CityMood 12 CNG (in arrivo dal Deposito Start Romagna di Cesena), la pandemia ha imposto un lungo stop al servizio che si è protratto dal 22 marzo al 25 luglio, data in cui finalmente le relazioni giornaliere veloci tra i due centri principali della provincia riminese sono riprese. Nel frattempo erano cambiati i protagonisti: ai Menarini CityMood erano subentrati gli autosnodati riminesi Neoplan N4522 Centroliner Evolution mentre gli Urbanway avevano rinnovato la veste grafica complice anche l’arrivo della stagione turistica più intensa. L’assenza del servizio nel corso dei primi due mesi dell’alta stagione ha tuttavia portato cittadini e turisti ad un ritorno in massa sulla linea filoviaria costiera storica che ha “eroso” il tesoretto di utenti del nuovo Metromare. Questa circostanza ha innescato le inevitabili polemiche tra istituzioni, agenzia territoriale, Start e l’agguerrita pattuglia di scettici verso il BRT rappresentata in particolare dal Comune di Riccione che ha comunicato per la fine del 2020 la sua volontà di recedere dalle partecipazioni in Agenzia Mobilità Romagnola, Start Romagna e Patrimonio Mobilità Rimini (l’azienda degli asset proprietaria delle infrastrutture connesse al TPL provinciale, tra cui le due filovie). Mentre infuriava il battibecco, scadeva invece il contratto di prestito tra TPER e Start Romagna relativo agli Urbanway snodati che sono infine tornati alla “corte” bolognese lasciando tuttavia un ottimo ricordo di sé tra utenti e conducenti. La linea viene da allora esercitata esclusivamente con Neoplan Centroliner 18 mentre nel mese di novembre 2020, ad un anno dal via, si è avviato l’iter per l’immissione in servizio dei mezzi definitivi, i filosnodati VanHool ExquiCity 18 – il primo giunto a giugno 2020 in deposito – con l’effettuazione delle prime storiche prove su strada dei filobus dotati della tecnologia In Motion Charging e Full Electric.

L’Urbanway 6402 in prestito da TPER sfoggia la pellicola estiva
Pellicola Metromare per il Neoplan Centroliner Start 36045
Il primo filosnodato ExquiCity appoggia i pattini per la prima volta sulla linea aerea del Metromare
Collaudi in corso per gli ExquiCity presso il terminale di Riccione Station

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per la redazione di Photo Transport Italia è giunto il momento di voltare questa pagina del libro: alla prossima!!

 

 

Testo: Andrea Bergami, Lorenzo Celli, Riccardo Dazzi e Luca Chergia.

Fotografie: Alex Alvoni, Andrea Bergami, Giacomo Panz Cruz, Luca Secchi, Lorenzo Celli, Gabriele Saba, Riccardo Dazzi, Gabriele Trentini, Cristian Boselli, Luca Govoni, Tommaso Travaglia, Paolo Paiotta e Luca.

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