Addio gasolio: le nuove energie del trasporto pubblico

Venerdì 5 Maggio 2023, una delegazione della nostra redazione ha partecipato alla terza tappa del Mobility Innovation Tour, organizzato presso l’ auditorium di Tper sito in Via di Saliceto n.3 a Bologna. Il tema principale dell’ incontro riguardava le nuove energie per il trasporto pubblico, con un confronto attivo tra operatori, costruttori e utility sulle numerose varianti e novità in vista dell’ obiettivo della decarbonizzazione totale. Come indicato sul programma della giornata, la trasformazione delle flotte su gomma per il trasporto pubblico è un processo irreversibile, tra cambiamento climatico e politica, i combustibili fossili classici saranno solo un ricordo. E tra scadenze imposte e obblighi dell’ Unione Europea, gli operatori devono affrontare numerose problematiche: capitolati di gara da scrivere in fretta e furia, costi nascosti di alcune tecnologie, esigenze in base alla conformazione del territorio di esercizio, carenza di autisti, mancanza di personale preparato e formato a fronteggiare le nuove tecnologie e una proposta della Commissione Europea di vietare, dal 2030, la vendita di bus urbani a motore termico. Ma cosa comporta tutto questo per le aziende di trasporto pubblico? Quali alternative, rispetto a quelle emergenti hanno a disposizione? Idrogeno, elettrico, Gas o altro ancora? Ma soprattutto, questa transizione che costi a livello di impiantistici, operativi e manutentivi avrà? Le aziende sono pronte a questo cambiamento? Quale ruolo svolgono le aziende energetiche, sempre più nella veste di partner, piuttosto che di fornitori? A questa e altre domande, sono intervenute figure chiave del mondo del trasporto pubblico per un confronto attivo tra i vari soggetti presenti.

L’incontro si è svolto presso la sede di Tper in via di saliceto.
l’inizio dell’incontro organizzato da Mobility Innovation Tour.

 

 

 

 

 

 

Locandina dell’evento con i relativi sponsor e partner.

Il seminario si è strutturato con un apertura inziale curata dalla Presidente di Tper Giuseppina Gualtieri e il Coordinatore dell’osservatorio sulla mobilità sostenibile (Agici) Michele Perotto; e la creazione di due tavole rotonde, alla prima tavola erano presenti: Stefano Pesci, Direttore Generale di ATM Genova, Elisa Prato Project Manager e-mobility presso IrenGO, Maximilian di Pasquale Managing Director di TUA Abruzzo, Tiziano Dotti Italy Public Sales Manager di Iveco Bus, Valerio Vadacchio Head of Marketing and Sales Business to Government di Enel X, Paolo Gigante, Bus market engineer di ZF; nella seconda tavola: Ruggero Rossi de Mio Chief Financial Officer di Sasa Bolzano, Andrea Bottazzi Dirigente manutenzione automobilistica e logistica di Tper Bologna, Riccardo Cornetto Dirigente Commerciale di Solaris Bus Italia, Giovanni Tosi Public Procurements & Product Bus Manager di Man Truck & Bus Italia, e infine Marco Carvelli Head of e-mobility di Edison Next.

Gli ospiti del seminario “Energia per muovere le città”.

A fare gli onori di casa è stata la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, che ha aperto il seminario ringraziando i presenti e ricordando l’ importanza di queste iniziative come confronto con altre aziende. La presidente, in tema delle nuove energie per muovere il tpl, ha affermato che non si possono fare investimenti sbagliati e che non esiste una sola soluzione ma devono essere prese diverse opzioni, soprattutto in base alle caratteristiche del territorio. L’ obiettivo della decarbonizzazione, può essere affrontato con degli investimenti nell’ acquisto di mezzi elettrici, anche se è già stato tracciato un grosso obiettivo: 2030 stop ai mezzi urbani alimentati a combustibili fossili. “Se le pubbliche amministrazioni mettono a disposizione fondi in una categoria, si crea mercato in quella direzione” continua la Presidente, ed un esempio è sicuramente il campo dei mezzi elettrici: quando le pubbliche amministrazioni hanno proposto fondi per elettrificare il Tpl, sono spuntati numerosi costruttori che fino a quel momento erano avvezzi a quella tecnologia, tanto che, come ha detto Giovanni Tosi di MAN durante il suo intervento, al momento sono presenti sul mercato ben 22 produttori di autobus elettrici. Il vertice di Tper ha fatto sapere che l’ azienda sta lavorando insieme agli enti locali per decidere quali investimenti effettuare per raggiungere i vari obbiettivi fissati, anche se la pandemia ha portato ad un enorme rallentamento. In campo urbano, l’ azienda bolognese afferma che la scelta elettrica è ormai consolidata e che continuerà ad investire anche sui filobus seppur è alle porte il progetto Tram, che porterà ad cambiamento  del trasporto pubblico bolognese. La presidente ricorda che oltre all’acquisto del mezzo bisogna, anche gestire un infrastruttura con relativi costi. In azienda il tema idrogeno, è arrivato tra il 2018 e 2019 quando sono iniziati i primi studi di fattibilità per portare questo combustibile nel territorio bolognese, anche se è stato sottolineato come le politiche stanno accogliendo la proposta solo adesso, mentre prima era considerato un tabù. Tabù che è stato spezzato da Sasa Bolzano, azienda capofila in Italia, sull’ uso di questo combustibile; per Tper questa è l’unica soluzione fattibile per raggiungere l’ obiettivo del 2030 entro i tempi previsti, ed infatti l’azienda conta, anche grazie ai fondi PNRR, di avere nella propria flotta 124 mezzi ad idrogeno, che però non sarà un esclusivo combustibile, infatti in chiusura la presidente ha ribadito come sia necessario avere un mix di soluzione per gestire al meglio il trasporto pubblico locale ottemperando alle normative sulle classi inquinanti dei mezzi. L’ opening continua con l’ intervento di Michele Perotti di Agici, come rappresentante del mondo della ricerca in campo di tpl; affermando come le utility hanno legami ed elementi in comune con gli operatori di trasporto pubblico. Questo legame deve essere rafforzato in quanto, la scelta dei nuovi combustibili, verterà sempre di più sul piano elettrico, dell’idrogeno e dei Gas,  avendo quindi bisogno di un partner che fornisca le materie prime; e la previsione di Agici è quella di un aumento positivo ma ancora troppo basso dei bus a trazione alternativa.

Nel parco mezzi urbano di Tper, sono presenti alcuni VDL Citea completamente elettrici.

La prima tavola rotonda si è aperta con le parole di Stefano Pesci, in videocollegamento da Genova: AMT punta molto sulla trazione totalmente elettrica, e hanno in previsione diversi investimenti per portare altre 9 linee 100% elettriche entro il 2023. L’azienda vuole puntare su bus elettrici con modalità di ricarica opportunity charge con una previsione di 350 mezzi su 500 totalmente elettrici entro 3 anni. Il direttore sottolinea come questo sarà possibile solo grazie ai giusti finanziamenti, per raggiungere l’ obiettivo della flotta 100% elettrica entro pochi anni, ma con un problema non da poco legato all’infrastruttura: i depositi andranno cambiati radicalmente e adattati ai nuovi mezzi. La parola passa a Elisa Prato, in qualità di prima utility di questo tavolo. IrenGO è una società multiservizi energetici che punta a progetti pubblico privati per fornire un pacchetto di elettrificazione dei depositi con un integrazione alle strutture esistenti. Un esempio interessante fatto dalla Prato è quello di Torino, dove “è stata fatta una gara d’appalto integrata per una fornitura di mezzi elettrici e la realizzazione dell’ infrastruttura attua a ricaricare, gestire e manutentore i mezzi, questo è il ruolo delle utility”. Tocca ora a Maximilian Di Pasquale , che ha iniziato il suo intervento sottolineando la fragilità della trazione dei mezzi elettrici: “Ci sono problemi nel comprare la manutenzione e rendere il sistema efficiente, bisogna stimare bene i costi di questi mezzi perché spesso abbiamo dei costi occulti, e abbiamo un utilizzo inefficiente di questi mezzi legato all’ economia, e spesso è impossibile rimpiazzare 1 mezzo a gasolio con 1 mezzo elettrico, infatti il rapporto reale è di 1 mezzo a gasolio e 1,3 mezzo elettrico”. Infatti l’azienda TUA ha deciso di aspettare a investire sull’elettrico e di continuare a fare test per capire come valutare l’efficienza di questa trazione. Adesso è il turno di Iveco Bus nella persona di Tiziano Dotti, che dopo aver accennato alcuni numeri sulle prossime gare (430 veicoli per Roma con trazione ibrida e idrogeno, 280 elettrici per Torino e ancora 267 mezzi a idrogeno per Bologna) ha detto come il mercato stia facendo troppo poco per la decarbonizzazione del tpl, soprattutto per un poco impegno verso l’ acquisto di autobus nuovi; questo causato sostanzialmente da due motivi: la troppa indecisione sulle tecnologie e una mancanza di nuovo dei comuni. Dotti ha concluso facendo sapere che Iveco metterà in campo diverse azioni per agevolare il più possibile, nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La parola passa a Paolo Gigante, il quale ha fatto sapere che  ZF è cambiata: “da vecchio fornitore di componenti, puntiamo a diventare fornitori di sistemi[…] efficienza e sicurezza in tutti i componenti che saranno molto più performanti, L’ obiettivo è quello dove il prodotto e controllo viene fornito esclusivamente da ZF, senza alcun intermediario con un ottica di avere un unico fornitore”. Valerio Valdacchino di Enel X, ha evidenziato come ci sia ancora una resistenza delle aziende per l’ acquisto del bus elettrico; per questo Enel ha messo in campo un nuovo piano di fornitura chiamato Bus Net Service dove si prende in esame il tipo di servizio, la capacità dei mezzi e la quantità di energia da erogare. Valdacchino ci tiene a sottolineare, visto l’ intervento di Di Pasquale che segnalava la criticità di costi occulti nell’ acquisto dei mezzi, che con Enel X non ci sono costi occulti perché il progetto segue tutta la linea di Tpl dove il budget è limitato e controllato, e si garantisce un alleggerimento del bilancio dell’operatore.

La prima tavola rotonda, con il dott. Pesci in videocollegamento da Genova, presso l’auditorium Tper.

La tavola rotonda continua con un secondo giro, per rispondere ad una precisa domanda: “quali prospettive ci sono per i bus, in campo extraurbano ?”; prende subito parola Pesci che spiega come a Genova puntino molto sul elettrico anche in campo extraurbano, con l’obiettivo di elettrificare tutti depositi extraurbani ma sono ancora al lavoro delle valutazioni sui costi di esercizio; il direttore fa sapere che AMT è alla ricerca di soluzioni elettriche in ambito extraurbano. La parola passa a Di Pasquale che afferma che per TUA solo il metano al momento è certezza: “per noi è fantasia raggiungere l’ obiettivo solo elettrico entro i 2030” dichiarando che continueranno a investire sul metano compresso, senza andare sul LNG in quando il CNG è più che sufficiente per i servizi dell’ azienda abruzzese. Tiziano Dotti, anticipa l’argomento della seconda tavola rotonda spiegando che l’ idrogeno è un evoluzione continua, è un interazione di diversi sistemi, dove Iveco sta investendo molto anche nel campo della ricerca. Dotti ricorda che uno dei compiti di Iveco è proprio quelli di interfacciare il mondo delle utility con l’ operatore con un obiettivo di usare l’ energia in maniera ottimizzata.

Uno dei mezzi Extraurbani di TUA, alimentato a CNG.
Ecco uno dei mezzi Iveco adatto alle lunghe percorrenze alimentato a CNG.

 

 

 

 

 

 

Ad aprire la seconda tavola rotonda è Giovanni Tosi di Man che ricorda l’ importanza di investire su trazioni alternative; stando attenti però a fare le scelte giuste visto che sono spuntati nuovi produttori soprattutto in campo elettrico. Tosi denuncia una confusione del settore e anche del mercato: in particolare sui tempi di reazione spesso con gare improvvisate. E’ arrivato l’ attesissimo momento dell’ ingegner Andrea Bottazzi di Tper che con tono preoccupato, spera nella proroga dell’ euro 3 perché non ci sono i tempi e non ci sono i soldi per rinnovare in fretta e furia un settore con una nuova trazione. Tper, sta organizzando una gara per elettrici dove verranno inseriti linee specifiche. Bottazzi denuncia come spesso arrivano direttive già stabilite dalle pubbliche amministrazione e l’ azienda deve adattarsi: “Ma non si può cambiare modello organizzativo cosi all improvviso[…] Manca un metodo per gestire l’elettrico, bisogna costruire una relazione con il costruttore”. Come vediamo dalle slide preparate dal responsabile della manutenzione automobilistica di Tper, manca una vera e propria conoscenza della gestione del mezzo e delle infrastrutture anche da parte dei costruttori. Con un altra slide, ci viene spiegato che lo stop del 2030, si prevede l’utilizzo esclusivo di mezzi fossil free ma non è cosi semplice: dal punto di vista organizzativo ci possono essere difficoltà tra manutenzione e ricarica per questo Tper ha scelto di non modificare i turni guida con  aggiunge di minutaggi per fare i rifornimenti,  ma il compito è affidato all’ officina che dovrà svolgere cambi in linea. L’ azienda bolognese, punterà a autobus elettrici ad idrogeno per avere una certezza maggiore, perché bottazzi sottolinea come con solo elettrico ci sono dei problemi: infatti questi mezzi non danno la stessa efficienza durante tutto il periodo dell’ anno (di inverno, ad esempio, l’ efficienza si abbassa notevolmente) e come sia necessario avere più scorte a disposizione con conseguente aumento dei costi. Prende parola Ruggero Rossi de Mio di Sasa, che ricorda come l’ azienda di Bolzano sia stata la capofila in Italia con l’uso dell’idrogeno con il supporto di Solaris. L’azienda ha sviluppato le attività operative, visto che sono stati costretti a portare la flotta urbana a quasi 0 emissioni , probabilmente dalle amministrazioni locali. è stato fatto un piano economico decennale senza sapere nulla; Rossi de Mio ricorda, che all’ inizio l’ azienda ha rischiato, ma alla fine sono riusciti a concludere il tutto al meglio, tanto che si proseguirà sempre di più nella direzione idrogeno. Ora tocca all’unica utility del tavolo: Edison Next, che nella persona di Marco Carvelli ha fatto sapere come sia importante puntare sull’ economia circolare, sviluppando carburanti soprattutto dalla gestione dei rifiuti. Edison, fornisce un panorama a 360° gradi per il cliente, affiancandolo nelle scelte come per Metano o idrogeno. Il primo giro viene chiuso da Solaris, con Riccardo Cornetto che ha sottolineato come anche loro sono stati capofila in Italia, dal punto di vista dei produttori, sui mezzi a idrogeno insieme a Sasa. Anche l’ azienda Solaris è partita da “un foglio bianco” per quanto riguarda le attività e strutture di assistenza ma che ha portato l’ azienda a specializzarsi su questo tipo di combustibile diventando il maggior fornitore di bus a idrogeno nel nostro paese. Ad oggi, a Bolzano, viene usata una stazione di rifornimento con un carro bombolaio, con tempi di ricarica di circa 10 minuti; inoltre Sasa, ha comprato questi mezzi con un contratto di Full service di 8 anni.

I nuovi Solaris di Sasa alimentati a Idrogeno.
Uno dei nuovissimi Man Lion’s City 10 Elettric, in prova presso Mom a Treviso.

 

 

 

 

 

 

 

L’ ultimo giro della seconda tavola rotonda viene aperto da Bottazzi, che afferma come non è possibile scegliere una sola tecnologia, per questo Tper userà un Mix di tecnologie. In campo urbano lo sviluppo è certamente l’ elettrico, mentre in campo suburbano spesso c’è una resistenza per questioni tecniche dovute alle distanze e ai tempi di rifornimento/ricarica; per il segmento extraurbano al momento il Gas è la soluzione migliore: per il bacino di Ferrara si punterà sul CNG, mentre per Bologna e quindi la sua montagna, quest’ultimo risulta troppo insufficiente a livello di prestazioni, per questo motivo si opera come già consolidato sul LNG. Continua Tosi, con l’ affermare che Man sta cercando nuove partnership per fornire migliori prodotti, e che stanno introducendo sul mercato il nuovo Man New Lion’s City in forma di 10 metri, con trazione alternativa. L’azienda di origine tedesca, sta puntando anche al segmento della classe due, dove al momento è stato lanciato il nuovo Intercity LE, ma con un obbiettivo di portare l’ elettrico nel campo dei Coach a lunga percorrenza che andrà di pari passo con i bus per il trasporto pubblico. Termina il Ruggero Rossi de Mio, ricordando l’importanza di concentrare i fondi, da parte delle pubbliche amministrazioni, in appositi nuovi sistemi consultando prima le aziende perché troppo spesso ci sono progetti irrealizzabili: “Ma le scadenze stridono con le necessità delle aziende, causando una minor precisione sull’ acquisto dei mezzi”.

Un momento della seconda tavola rotonda

Quindi abbiamo visto come il mondo del trasporto pubblico stia cambiando in maniera irreversibile, in vista di alcuni obbiettivi che impongono lo stop alle classiche alimentazioni. I nuovi paradigmi della gestione delle flotte del trasporto pubblico impongono un cambiamento, che ogni azienda sta affrontando a modo suo anche in base alle esigenze territoriali, che mettono una barriera non piccola, alle trazioni alternative, che provano a raggiungere le sicurezze e standard che il buon vecchio diesel da al trasporto pubblico da oltre un secolo.

Testo: Andrea Bergami.
Fotografie: Andrea Bergami, Rene Prossliner, Luca Chergia, Mergim Balaj e Alex Alvoni. (Logo Immobility Innovation proveniente dal sito www.immobilityinnovationtour.com e locandina incontro e programma speakers dal sito www.autobusweb.com)

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