Dalla nebbia alle colline: A Bologna col venti

E’ una delle tante linee diametrali che attraversa Bologna, da nord-est a sud-ovest, passando dalla nebbiosa Bassa che circonda la città felsinea alle primissime rampe dell’appennino bolognese; una linea, questa, che collega uno dei tanti rioni del quartiere San Donato, il Pilastro, con il comune di Casalecchio di Reno; è la linea 20.

Il percorso comincia appunto al Pilastro, un popoloso quartiere posto all’estrema periferia nord-est di Bologna e poco distante da uno dei centri commerciali più grandi della città, il Parco Commerciale Meraville.

Il capolinea posto in Via Tommaso Casini, che il 20 condivide con la linea 14C, si trova a pochi metri di distanza dal cippo in memoria dei tre Carabinieri (Mauro Militini, Andrea Moneta e Otello Stefanini) lì uccisi il 4 gennaio 1991 dalla banda della Uno Bianca.

Mercedes Citaro LS 1667 (ex Rosenheim) al Capolinea Pilastro. Poco più indietro il parco dedicato ai 3 carabinieri uccisi dalla banda dei fratelli Savi. Photo By A2910

Partito dal capolinea di Via Casini il bus incontra subito una svolta a destra in Via Ada Negri che consente l’uscita dal Pilastro percorrendo la caratteristica via Salgari, strada posta all’estremo margine settentrionale di questo quartiere, in cui il 20 effettua due fermate; questa via ha un andamento curvilineo che va a comporre un semicerchio prima di confluire su via San Donato; la strada segue infatti la forma del caratteristico palazzo costruito lungo tutta la via negli anni Settanta, soprannominato “Virgolone” proprio a causa della sua forma curva (osservato dall’alto, sembra una grossa virgola).
Lungo via San Donato il 20 effettua una fermata in comune con le linee 14 e 35 denominata “Cadriano Bivio” e dopo una serie di semafori oltrepassa la tangenziale arrivando così nel rione San Donnino dove effettua l’omonima fermata.

Dopo avere sottopassato i binari della cintura ferroviaria il bus effettua un’altra fermata in comune con il 35 denominata “Sirenella” la quale serve le abitazioni a ridosso della linea ferroviaria di cintura; superato il crocevia Andreini-San Donato-Ferravilla il 20 effettua un’altra fermata denominata “San Donato”; quest’ultima va a servire, insieme alle due fermate successive denominate “Centro Zanardi” e “Mercato San Donato”, il cuore del quartiere, la parte più popolosa e movimentata.
Superato il cavalcavia che sovrappassa le linee ferroviarie convenzionali per Firenze ed Ancona il 20 così come la linea 93 (proveniente da Baricella/Granarolo), la linea 28 (proveniente dal distretto fieristico bolognese) e la linea 37 (proveniente dal quartiere Due Madonne), svoltano a sinistra in Via Enrico Berlinguer (strada nata da pochi anni in seguito alla dismissione del doppio senso di marcia nell’ultimo tratto di Via San Donato), dove le linee su indicate effettuano una fermata che va a servire le case dell’ultimo tratto di San Donato e le prime del quartiere Cirenaica.

Dopo aver effettuato una curva stretta in Via Faustino Malaguti la linea 20 si trova al cospetto di porta San Donato, che l’immette nel lungo tragitto all’interno del centro storico cittadino.
Si attraversa prima la lunga, ampia, bella e alberata via Irnerio (attraversando parte della zona universitaria bolognese) che va a sfociare nella ariosa piazza VIII Agosto (la piazza più grande di Bologna), luogo nel quale ogni venerdì e sabato si svolge il mercato cittadino (denominato “La Piazzola”, nome con cui i bolognesi, amichevolmente, chiamano anche la suddetta piazza). In Via Irnerio la 20 effettua tre fermate: una serve il tratto iniziale della strada e la vicina Porta San Donato; l’altra, posta circa a metà della via, in comune con 28, 36 e 37, serve la vicina zona universitaria; l’ultima, collocata al cospetto delle entrate del parco della Montagnola, è denominata “Sferisterio”.

Il Turbocity 490.12.22 prodotto dalla Iveco con matricola 5262 intento a immettersi in via Indipendenza per dirigersi al Pilastro.
Photo By Alex 2910
Lo snodato BredaMenariniBus 321S con matricola 905 alla fermata di Piazza Malpighi in direzione Casalecchio. Lo snodato sulla linea 20 ci è finito solo in pochissime occasioni.
Photo By Alex 2910

Ci immettiamo quindi in via Indipendenza, la via più sfarzosa della città, sede degli hotel di lusso bolognesi come il Majestic/Baglioni, l’Internazionale e il Donatello, terminata la quale ci troviamo al cospetto dell’imponente palazzo comunale. In corrispondenza di esso il 20 svolta a sinistra in via Rizzoli, giungendo fino ai piedi delle Due Torri, non prima di aver effettuato la fermata che dalla via trae il suo nome.

5589
BMB M240LU Avancity CNG 5589 In partenza dalla fermata San Pietro.
Photo By Luca T>per

Quindi si passa Galleria Cavour (sede dei negozi più prestigiosi e cari della città) dopodiché, per gli autisti, per i passeggeri e per i passanti ecco un brivido percorrendo via Collegio di Spagna, strada relativamente corta (poco più di un centinaio di metri), ma molto stretta e tortuosa, che a vederla pare impossibile che da lì possa transitare un bus lungo 12 metri: non a caso le manovre per percorrere la suddetta via sono calcolate al millimetro (compresa quella iniziale che lambisce la vetrina del bar all’inizio della via) e prevedono una curva a sinistra, poi subito una a destra e di nuovo un’altra a sinistra. Purtroppo sovente capita che gli autisti rimangano bloccati a causa della sosta selvaggia delle auto che restringono ancora di più il già esiguo spazio disponibile per percorrere questo itinerario.

Usciti dalla tortuosa Collegio Di Spagna, il 20 svolta a destra per Via Saragozza; il primo tratto di questa via si snoda ancora all’interno del centro storico, ove il 20 effettua tre fermate: la prima appena uscito da Collegio Di Spagna, la seconda circa a metà del percorso che conduce alla porta cittadina, denominata “Nosadella”, e l’ultima proprio al cospetto di Porta Saragozza, la quale serve anche le abitazioni di Via Frassinago. Dopodichè si sottopassa la storica porta e si continua il percorso di via Saragozza fuori dal centro storico effettuando 6 fermate tra la porta e il Meloncello; tra queste vi sono Villa Benni e Villa Spada (capolinea della linea 58 per San Luca).

In questa zona, sulla nostra destra, comincia il lungo portico che conduce fino alla sommità del Colle della Guardia, dove si erge il famoso Santuario della Madonna di San Luca, visibile da tutta Bologna; proseguendo, il portico, che prima restava sulla nostra destra, passa al di là della strada tramite l’Arco del Meloncello, luogo dal quale inizia la salita che porterà i portici fino alla sommità del colle e quindi fino al Santuario; proprio da qui inizia per il nostro autobus qualche leggero saliscendi, segno che ci stiamo spostando verso sud-ovest e quindi verso le prime alture cittadine.

Dopo il Meloncello la strada (che qui cambia nome, diventando via Porrettana), prosegue in leggera discesa, lambendo lo Stadio Dall’Ara e arrivando fino all’incrocio con via Andrea Costa, che fino ad ora viaggiava a noi quasi parallela. In questo punto, fino al 1976, partiva la Funivia di San Luca; dell’impianto dismesso restano solamente le due stazioni – quella a monte è in stato di abbandono, quella a valle invece è restaurata e ospita appartamenti, una pizzeria e una rinomata gelateria il cui nome è proprio “Funivia” –, un imponente pilone in cemento armato che svetta lungo il versante del colle, e non ultima la toponomastica, visto che per tutti i bolognesi questo incrocio di strade è noto come “La Funivia”. In questo punto la strada cambia ancora nome (via Treves), e inizia una leggera salita che ci porterà fino ai confini comunali; con Via Treves ha termine il territorio comunale di Bologna e inizio quello di Casalecchio di Reno, uno dei più importanti comuni limitrofi dell’area metropolitana della città, che costituisce un’unica conurbazione con il capoluogo (se non si vedesse il cartello di inizio del territorio comunale, sarebbe difficile capire di essere usciti dal Comune di Bologna), tanto che buona parte del territorio comunale di Casalecchio è compreso all’interno dell’area tariffaria urbana di Bologna.

Si attraversa prima il quartiere Croce, poi, dopo una salita, un tratto molto caratteristico (in discesa però) in cui alla nostra sinistra si ha il versante del colle della Guardia, mentre alla nostra destra si trova un forte dislivello dal quale si domina il fiume Reno e il parallelo canale di Reno, che si dirama dal fiume tramite la storica “Chiusa di Casalecchio”, costruita lungo il fiume poco più a monte.
Dopo aver attraversato quindi il vecchio e alto ponte sul fiume Reno, si entra nel centro di Casalecchio, effettuando l’importante fermata davanti alla biblioteca comunale (la “Casa della Conoscenza”).

Da qui, la linea si divide in tre rami:

Il ramo “storico” (linea 20), svolta a sinistra, ed percorrendo un anello composto dalle vie Carducci e Marconi (effettuando capolinea in quest’ultima via), ritornando verso Bologna.

Mercedes Citaro LS 1668 (ex Stadtverkehr Friedrichshafen) al capolinea storico della linea 20 in Via Marconi. Photo By A2910

Nel 2009 è stata istituita la linea 20A, che, proseguendo dritto, va a servire il popoloso e moderno quartiere Meridiana (sede di un grande centro commerciale e di un’importante multisala), ed effettua capolinea davanti alla nuova stazione ferroviaria “Casalecchio Garibaldi”, da dove partono i treni per Porretta e per Vignola.

Sempre nel 2009 è stata istituita anche la linea 20B; questo ramo esce da Casalecchio da sud, costeggiando la ferrovia Bologna – Porretta, fuoriuscendo anche dall’area tariffaria urbana bolognese, percorrendo una strada isolata e ricca di alberature; improvvisamente una brusca salita ci porta ad un cavalcavia (costruito negli anni Novanta) che contemporaneamente sovrappassa l’autostrada del Sole (proprio accanto alla famosa area di servizio “Cantagallo”) e la ferrovia Porrettana; scendendo dal cavalcavia ci troviamo quindi nel quartiere San Biagio, dove la linea 20B effettua capolinea in Piazza Della Resistenza.

Tale percorso (da Casalecchio a San Biagio) viene effettuato normalmente dalla linea 89. La linea 20B, difatti, è attiva solamente nei periodi in cui la linea 89 non viene effettuata, cioè nei festivi e durante la settimana solo nelle ore serali.

Il percorso di questa linea è quasi lo stesso anche nel senso opposto, anche se ci sono alcune piccole differenze a causa soprattutto dei sensi unici. Il tratto da via Rizzoli a via Collegio di Spagna, difatti, viene percorso solamente in direzione di Casalecchio. Nella direzione opposta, lasciata via Saragozza, viene percorso un brevissimo tratto di via D’Azeglio, abbandonata la quale (circa 100 metri più avanti incontreremmo la casa di Lucio Dalla), si imbocca la stretta ma lineare via Barberia, dalla quale ci si immette in piazza Malpighi dove il 20 effettua una fermata; giriamo poi in via Ugo Bassi, e si ritorna in via Indipendenza.

Il MenariniBus Citymood matricola 1651 percorre via Marconi per dirigersi a Casalecchio.
Photo By Alex 2910

Anche il percorso al Pilastro è leggermente diverso in direzione del capolinea. In luogo di via Salgari, vengono percorse alcune strade che consentono ai bus di circumnavigare letteralmente il quartiere, per arrivare quindi davanti al cippo in memoria dei tre Carabinieri, dove, come detto, è posto il capolinea.

Circa un’ora di percorrenza da capolinea a capolinea, la linea è attiva tutti i giorni, dalle 5 all’1.30, e costituisce una delle linee portanti della rete bolognese, con una frequenza di 7/8 minuti durante l fascia diurna di “morbida”, intensificata a 4 minuti nelle ore di punta.

Alcuni cenni storici di carattere trasportistico: il tratto da Bologna a Casalecchio era fino agli anni Cinquanta servito da una delle tante linee tranviare dell’epoca, dopodiché, fino agli inizi degli anni Ottanta, dalla linea filoviaria n. 42. I bifilari di tale linea non sono mai stati smantellati, anzi, in parte sono stati anche rammodernati in previsione di un futuro quanto incerto riutilizzo; è in progettazione difatti una futura linea filoviaria che, sfruttando il bifilare ora dismesso, collegherà Casalecchio a San Lazzaro di Savena (importante comune limitrofo al territorio bolognese, che, come accade con Casalecchio, costituisce pressoché un’unica conurbazione con Bologna), utilizzando anche le infrastrutture che avrebbero dovuto servire il progetto Civis e già installate nel ramo di San Lazzaro.

Dove ora si trova invece la Casa della Conoscenza, un tempo vi era la stazioncina della FCV, Ferrovia Casalecchio – Vignola, che, dopo svariati anni di inattività, è stata completamente rimessa in esercizio nel 2003 (diventando però FBV, Ferrovia Bologna – Vignola, attestandosi di fatto alla stazione di Bologna Centrale).

Sulla linea 20, se si eccettua un brevissimo periodo a cavallo del 1997, non sono mai stati utilizzati autobus snodati; questo perché ci sono alcuni punti in cui svolte particolarmente strette non consentirebbero l’utilizzo di bus 18 metri (ad esempio la famosa via Collegio di Spagna), difatti vengono usati i 12m come cityclass, BMB 240 e i mercedes Citaro.

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